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Chiesa Sant’Anna 
e Palazzo


Nel 1344 Zaccaria Carbone, ricco e pio abitante di Gerace volle fondare “sopra le Bombarde”, le spianate che si susseguivano lungo le mura di cinta e utilizzate per collocare i cannoni a difesa della città- un monastero di clausura dedicato a Sant’Anna e affidato alle monache Basiliane, discepole di San Basilio il Grande, considerato fondatore del monachesimo orientale. 

A queste subentrarono le Agostiniane che l’abitarono fino al 1891, quando in seguito alla legge di soppressione emanate dal regno Sabaudo, furono costrette a lasciarlo. 

Imponente e affascinante rappresenta una compiuta testimonianza di architettura religiosa e ancora oggi, pur nel trascorrere dei secoli e nel mutamento della destinazione, fa venire alla mente del visitatore le atmosfere raccontate da Enrichetta Caracciolo di Forino nel suo libro “Memorie di un chiostro napoletano”: un rincorrersi di saloni e piccole stanze, verde a profusione e tantissime opere d’arte ad arricchire la chiesa come, nel caso di Sant’Anna, il busto in argento raffigurante Santa Veneranda attribuito a Sebastiano Juvara e il reliquiario di San Pantaleone. Un luogo fortemente legato alla storia religiosa e civile della città calabrese detta – è uno dei suoi molti appellativi – anche la “Gerusalemme d’Occidente”, portata a nuovo grazie alla famiglia Multari che ha ottenuto in gestione dal Comune l’edificio trasformandolo, – grazie ad un sapiente restauro, attento anche al minimo dettaglio, in un raccolto ed elegante hotel de charme a 4 stelle, in modo che gli ospiti si sentano degli amici attesi e non semplici, anonimi clienti.