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Chiesa dell’Annunziatella


Databile all’XI secolo è stata soggetta nel corso del tempo a numerosi restauri e rifacimenti. In essa come negli altri edifici sacri – anche in quelli di cui rimangono scarne testimonianze – si respira quell’aura di misticismo bene esemplificata da un proverbio popolare che afferma:”Fede di calabrese: senza ma, senza se, per la morte e per la vita”. Compiuto esempio di chiesa bizantina a navata unica, con abside centrale prospiciente la prothesis e il diaconon sono arricchiti, all’esterno, da una monofora centrale decorata da archetti che regalano un particolare effetto cromatico, grazie all’alternanza di materiali diversi come i conci in calcare, i mattoni rossi e una fascia di laterizi disposti a losanga o a spina di pesce. Il tutto poggia su di un alto basamento ricavato, in parte dalla roccia. Il tamburo dell’abside è decorato da triangoli in laterizi mentre, lungo le pareti, si susseguono due ordini di monofore: quelle in alto con l’archetto in pietra che, in quelle in basso, è costituito da una ghiera di mattoni rossi impostati su laterizi sesquipedali romani, chiaramente di reimpiego.

Le pareti interne si presentano rinfasciate, forse conseguenza del terremoto del 1783 che costrinse ad aggiungere un contrafforte esterno in corrispondenza del campaniletto a vela, accanto alla porta d’ingresso.  Lungo le pareti e nella parte absidale sempre orientata a est si trovano tracce di affreschi, probabilmente bizantini mentre sul catino absidale campeggia l’affresco del Cristo Pantacratore. A rendere un unicum la chiesa sono la mensa, l’altare al centro coram populi risalenti al XVIII secolo quando venne adattata al culto latino mentre è possibile ancora ammirare il pozzo, cioè la fonte battesimale, elemento tipico del culto orientale. Bello e interessante il corredo iconografico.